L’Alta moda maschile approda nella capitale, il 26 gennaio, con un evento in anteprima che inaugurerà le sfilate romane, in calendario dal 27 al 30 gennaio. Per la prima volta il Museo Andersen apre i suoi saloni ad un’esposizione di abiti con un allestimento suggestivo. Una location dall’indiscusso fascino evocativo abitata da opere scultoree, che raggiungono anche i cinque metri di altezza, esaltazione dell’uomo, del suo atletismo, della sua prorompente fisicità. In un gioco di presenze e rimandi, il villino Andersen ospiterà le creazioni di cinque maestri di stile, Barbera, Litrico, Piattelli, Rubinacci e Osvaldo Testa, legati alla tradizione dell’alta sartorialità italiana, con un forte appeal internazionale. Stilisti che hanno vestito il cinema e la Dolce vita, registi, attori, scrittori, politici e capi di stato, artisti come Manzù, Visconti, Mastroianni, De Sica, Gassman, Malaparte, Andreotti, Gorbaciov, Kruscov, Re Hussein di Giordania, Umberto di Savoia.
Internazionalità dunque, alle sfilate di Alta moda, senza dimenticare la città che ospita la manifestazione, emblema di quella romanità che da secoli è anima e cuore pulsante della sua stessa storia. Un banchetto rinascimentale farà rivivere i fasti di un’epoca, legate all’immaginario collettivo di papi e principi mecenati. Un ‘defilé’ interamente dedicato al cibo, ai sapori di un tempo, un vero e proprio atelier del gusto, con piatti ricostruiti per l’occasione con antiche ricette. Quasi in controtendenza con quanti affermano che la moda è costrizione, negazione di un benessere psichico e fisico. Palcoscenico d’eccezione uno dei più antichi palazzi romani, grondante di memorie e leggende.
L’omaggio a Walter Albini sarà uno degli eventi di punta della manifestazione. Geniale stilista scomparso nel 1983, a soli 42 anni, maitre à penser del total look, convinto assertore della necessità di un pret-à-porter di lusso, di un nuovo modo di sperimentare, progettare e produrre la moda. Grazie al materiale del prezioso archivio di proprietà di Marisa Curti, ex socia e amica di Albini, il Tempio di Adriano ospiterà In/Under the name of Walter Albini, una performance, una mise en scène dal profumo teatrale. “Non una sfilata – spiegano gli organizzatori – vogliamo presentare all’interno di un’atmosfera surreale, immaginifica, una trentina di abiti disegnati da Albini tra il 1972 e il 1973. Un periodo particolare, forse di crisi per lui, a nostro avviso più puro, più leggero, più disincantato”. Gli abiti esposti si rifanno tutti all’immaginario degli anni Trenta, molti capi saranno dei veri e propri ‘inediti’, usciti per la prima volta dall’archivio.
Fedele alla sua vocazione sociale, anche in questa edizione Alta Roma dedica uno spazio alla solidarietà. Per riprendere il filo. Percorso formativo per uscire dal disagio è il titolo del progetto, ideato dal presidente Stefano Dominella, e finalizzato alla formazione professionale di un gruppo di ragazze, molte delle quali provenienti dall’Est europeo, vittime di emarginazione e violenza, che vivono ormai da tempo in Italia, accolte in case-famiglia. Il laboratorio, coordinato da Deanna Ferretti e partito lo scorso 4 dicembre presso la Scuola di Moda Ida Ferri, prevede oltre 700 ore di corso e di attività didattica, volti alla formazione di modelliste. La prima parte del workshop prevede la realizzazione di veri e propri capi di abbigliamento ispirati alla tunica romana, che saranno presentati durante la sfilate P/E. Da febbraio prenderà il via la seconda parte del corso, coordinato da Anna Fiorelli, che andrà avanti fino a luglio. Alla fine del percorso didattico le allieve avranno la possibilità di accedere a stage formativi presso note griffe italiane e importanti aziende del settore.
Naturalmente le sfilate di Alta moda sono soprattutto una passerella per i grandi couturier internazionali, molti dei quali ritornano nella capitale. In calendario, tra gli altri, Marella Ferrera, Fausto Sarli, Giovanni Cavagna, la maison Gattinoni, Lorenzo Riva, Abed Mahfouz, Raffaella Curiel, Camillo Bona, Renato Balestra, Tony Ward accanto a Gianni Calignano, Susanna Liso, Stertch Couture, Alessandro Consiglio, Patrizia Pieroni, Bianca Maria Gervasio.
Dal Belgio giungerà invece a Roma Annette Kolling, stilista di origine tedesca vincitrice del Premio Next –Couture (settore ricerca e sperimentazione) nell’ambito di Mittelmoda. Tema ispiratore della sua collezione il dipinto Man in Black di Gerard Terboch, risalente al 1673. Tessuti e fogge stravaganti, colori forti, accesi, linee esasperate, ispirati al XVIII secolo pittorico. Dalla Russia è attesa Yulia Yanina, stilista di punta di una nuova generazione di creatori che si sono affacciati, già da alcuni anni, sulla ribalta internazionale, particolarmente amata dalle signore dei ricchi industriali moscoviti, dalle rappresentanti del jet set, da principesse di sangue reale come Stephanie di Monaco.
Spazio aperto all’Auditorium Parco della Musica per la grande fotografia d’autore con le Metamorfosi di Malena Mazza. Un’indagine surreale sul corpo umano con ritratti e foto ‘scolpiti’ su tessuti floreali. Un inno alla vita, ai suoi continui cambiamenti, al suo fluire ininterrotto.
Per maggiori informazioni è possibile telefonare allo 0669940971