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Sicurezza per le imprese, un progetto dedicato
Sicurezza urbana: un progetto della Camera di Commercio e dell’Ufficio Territoriale del Governo dedicato alle imprese di Roma e provincia. Firmato il Protocollo d’intesa Se si vuol competere con successo nel 'mercato delle città', occorre mettere a disposizione anche un credibile e qualificato 'sistema sicurezza', a vantaggio delle imprese, dei cittadini residenti e dei city users. Lo richiedono soprattutto le categorie economiche, avvertendo che per loro la criminalità è un costo, uno svantaggio difficile da colmare con le sole operazioni di marketing. Esaminato sotto questa luce, il tema della sicurezza assume quindi un significato positivo, e comporta una strategia di miglioramento della qualità urbana e di prevenzione dei comportamenti illegali e d’inciviltà. Con questo approccio a Roma, città che pure non presenta particolari e acuti motivi di allarme criminalità, prende avvio un esperimento, il primo in Italia, di collaborazione strategica tra il sistema delle imprese economiche, rappresentate dalla Camera di Commercio, e l’Ufficio Territoriale del Governo. Le linee di azione e il testo di un protocollo d’intesa, firmato da Emilio de Mese, Prefetto di Roma e da Andrea Mondello, Presidente della CCIAA di Roma, sono state presentate oggi in un incontro, che si è tenuto presso la Camera di Commercio di Roma con gli operatori, le forze di polizia e le amministrazioni comunale, provinciale e regionale. Partendo dalle rispettive missioni istituzionali, la Camera di Commercio di Roma e l’Ufficio Territoriale del Governo (già prefettura) avvieranno così, nelle prossime settimane, un progetto di 'sicurezza partecipata' con i commercianti, gli artigiani e le piccole-medie imprese dei quartieri romani e di alcuni comuni della provincia. Due gruppi di lavoro opereranno in modo integrato attorno ad un modello di prevenzione del 'rischio criminalità', basato sulla collaborazione tra le aziende nel tessuto della città e i commissariati, le stazioni dei carabinieri e i gruppi della polizia municipale. L’obiettivo è quello di creare un’intensa e continuativa comunicazione dei problemi e delle attese, per realizzare un’offerta di sicurezza 'su misura' dei vari quartieri. Il progetto di una 'sicurezza di prossimità', incentrata sul quartiere e sul legame quotidiano tra cittadini e operatori di polizia, utilizzerà, tra l’altro, il know how messo a punto dalla Camera di Commercio che dal 1998 ha attivato alcuni gruppi di imprenditori in una variegata attività di formazione e di analisi dei problemi di numerose strade di Roma, condotta con la collaborazione del sociologo Maurizio Fiasco. Il patrimonio di conoscenze è rappresentato dagli elementi raccolti da un Osservatorio sui costi della criminalità per le imprese e sulla qualità dei servizi della sicurezza pubblica, che ha effettuato quattro rilevazioni quadrimestrali in profondità in sei quartieri. Nel corso del biennio 2000-2001, infatti, sei gruppi di commercianti, di artigiani e di imprenditori di altri settori dell’industria e dei servizi, hanno partecipato all’iniziativa nei quartieri di Esquilino, Trevi, Appia Nuova, Viale Marconi, Tiburtina ed Ostia Lido. Con il loro contributo si è delineata una mappa precisa dei luoghi critici, degli orari più sensibili al rischio e, in generale, di tutti i fattori che è necessario controllare per ridurre sensibilmente i fenomeni d’insicurezza sul territorio e dunque per migliorare nettamente la fruibilità delle strade di interesse commerciale, produttivo e turistico. Sulla base di un’osservazione competente e assidua si sono messe in evidenza le priorità da adottare per tutta la gamma dei servizi che le varie amministrazioni erogano sul territorio: dalle forze dell’ordine ai servizi municipali, dalle aziende municipalizzate ai servizi dei trasporti, fino ad interessare, tendenzialmente, l’intera gamma delle attività pubbliche che si esplicano sul territorio. Al tempo stesso, nella conduzione delle imprese, l’Osservatorio ha individuato gli elementi utili per impostare una oculata gestione del rischio che è inevitabilmente connesso con la funzione dell’attività economica. Tali aspetti, peraltro, sono stati studiati e dibattuti nel corso di seminari e di incontri nei quartieri, quando sono state esaminate delle 'mappe di rischio', compilate sulla base dei precisi elementi raccolti con le interviste, e sono stati posti a confronto con i modelli operativi adottati dalle forze dell’ordine, al fine di tenerne conto per programmare con più efficacia i servizi di loro pertinenza. L’osservazione della realtà e lo specifico maggiore impegno nella gestione dell’attività economica, è stata corredata, infine, con la misurazione della qualità dei servizi che le istituzioni pubbliche offrono ai diretti interessati, ovvero tanto agli esercenti le attività d’impresa quanto all’insieme dei cittadini che risiedano o frequentano i quartieri prescelti per l’osservatorio. Il senso di tale operazione può essere così riassunto: poiché la sicurezza rappresenta, oltre a una condizione normale che tutti auspicano, anche un preciso fattore competitivo del tessuto imprenditoriale della città, essa può essere migliorata con la partecipazione. La domanda di sicurezza - quella espressa dalle imprese - deve incontrarsi con l’offerta di sicurezza - quella erogata dalle forze dell’ordine con il concorso dei servizi municipali. Entrambe le parti si responsabilizzano e convergono nell’obiettivo di aumentare la soddisfazione dei cittadini, che in un quartiere risiedono, lavorano, compiono acquisti e utilizzano tutto ciò che rende attraente o funzionale il tessuto della città.
24-10-2002
ultima modifica: giovedì 24 ottobre 2002
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