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Tripoli (UnionCamere): Patti locali per il rilancio delle infrastrutture e Buzzetti (AeT-CCIAA Roma)
Settore: CCIAA Roma
Tripoli (UnionCamere): Patti locali per il rilancio delle infrastrutture del Sud Buzzetti (AeT - CCIAA di Roma): Occorre favorire una cultura del Partenariato Pubblico Privato “L’Osservatorio nazionale sulla finanza di progetto del sistema camerale colma un grave vuoto conoscitivo e accende i riflettori su una realtà di grande importanza per lo sviluppo delle infrastrutture del Paese”. Questo il commento del Segretario Generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, in occasione della presentazione del Rapporto 2004 dell’Osservatorio nazionale sul Project Financing promosso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze da Unioncamere e dalla Camera di Commercio Roma e realizzato da AeT - Ambiente e Territorio, azienda speciale della Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con CRESME e Tecnocons. “I dati del Rapporto – ha aggiunto Giuseppe Tripoli - confermano le grandi possibilità che il partenariato tra pubblico e privato può offrire per la riqualificazione dei territori. A partire dalle realtà più piccole, come i comuni, i più dinamici in termini di iniziative soprattutto nel Mezzogiorno. La forza del project financing si esprime nella realizzazione di quelle opere piccole o piccolissime che però sono fondamentali per fornire a cittadini e imprese quei servizi di logistica, di qualità ambientale e sociale senza il quale non è possibile progettare lo sviluppo. Ora è importante utilizzare il patrimonio di informazioni che viene dall’Osservatorio e avviare un processo di selezione delle priorità sul territorio attraverso una politica di patti locali. Le Camere di Commercio sono pronte a far crescere il loro ruolo in questo scenario, non solo come promotori nella progettazione di opere pubbliche, come già avviene, ma anche come luogo di sintesi tra enti locali programmatori, sistema del credito, operatori nella progettazione e gestori dell’opera”. “Un mercato nel mercato, e in continua crescita. E’ questa la prima considerazione da fare guardando alla diffusione del Partenariato Pubblico Privato nei lavori pubblici. Un mercato che in termini di gare attivate rappresenta il 13,3% del valore totale. Un mercato che se si considerano anche gli avvisi di preselezione di progetti, vale più di 12 miliardi e mezzo di euro pari al 30,9% dell’intero mercato degli appalti pubblici del nostro Paese.” Così il presidente di AeT – Ambiente e Territorio, azienda speciale della Camera di Commercio di Roma, Paolo Buzzetti che, con il suo intervento, ha aperto la conferenza stampa. “Oggi – ha aggiunto Buzzetti - il mercato del PPP è rappresentato non soltanto dalla finanza di progetto o dalle concessioni di costruzione e gestione, ma anche da tutta una serie di altre concessioni, dove quasi sempre prevale l’elemento del servizio, e da una varietà di altre procedure, dalla ricerca di partnership per la gestione di programmi e di piani di trasformazione urbana fino alle sponsorizzazioni di restauri e riqualificazioni. Siamo cioè in presenza di una vasta gamma di opportunità a cui corrispondono regole e procedure differenti, ma dove si richiede sempre un ruolo attivo del privato, non soltanto in qualità di finanziatore, ma anche di gestore e di amministratore di processi. “Cresce soprattutto la domanda da parte delle pubbliche amministrazioni strette nella tenaglia della crescita della richiesta di nuove infrastrutture e di servizi da parte dei cittadini da una parte e della progressiva riduzione delle risorse disponibili dall’altra. I dati confermano un processo in continua evoluzione con una sempre più ampia ricerca dell’apporto privato che si trasforma in forte domanda di PF, in un passaggio sempre maggiore dall’appalto alla concessione, nel ricorso a nuove procedure di affidamento. In sintesi il PPP sembra essere per le pubbliche amministrazioni una scelta obbligata più che un orientamento strategico.” Il rappresentante della Camera di Commercio di Roma ha indicato soprattutto tre criticità: un’insufficiente valutazione delle condizioni di fattibilità del PF; la resistenza culturale tra i privati ad abbinare costruzione e gestione; una scarsa propensione all’integrazione verticale e orizzontale. “Per superarle – ha concluso Buzzetti - è necessario soprattutto che sul fronte della PA si proceda verso un rafforzamento delle competenze tecniche e specialistiche, per una maggiore integrazione tra amministrazioni locali, si favorisca un riequilibrio tra ruoli e responsabilità nel segno dell’efficienza. Sul fronte del sistema imprenditoriale invece bisogna puntare su un maggiore dinamismo e coraggio sul fronte della promozione”.
01-02-2005
ultima modifica: martedì 01 febbraio 2005
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