Roma, 18 maggio 2023
· Nel 2022 si stima un pieno recupero del Pil ai livelli pre-Covid
· Seconda regione italiana per startup innovative
· Tra le prime regioni italiane per digitalizzazione
· Forte propensione all’export dei tre poli tecnologici e dei due distretti
Roma, 18 maggio 2023 – Il Lazio presenta un’incidenza più elevata del settore terziario nel suo
tessuto economico, con un peso sul valore aggiunto regionale dell’84% (per l’Italia si ferma al 73%).
Vocazione industriale più elevata nelle province di Latina e Frosinone, con un peso del valore
aggiunto dell’industria sul totale regionale superiore al 25% (Roma al 12%; Rieti e Viterbo circa
15%). Gli addetti nelle grandi imprese sono circa il 16% sul totale, una percentuale molto maggiore
rispetto alla media italiana (10%). L’elevata presenza dei servizi influisce sulla propensione
all’export, che è pari al 16% contro una media italiana del 30%. L’export è molto cresciuto dal 2008
(+223%), più della media italiana (+169%). La farmaceutica è il primo comparto per export
della regione (12,6 miliardi) e per crescita (+9,5 miliardi dal 2008 ad oggi). Seguono Chimica,
con un totale export di 2,8 miliardi nel 2022, Metallurgia (2,6 miliardi) e Aerospazio (1,8 miliardi).
Per il 2022 si stima un pieno recupero dei livelli di Pil pre-pandemia, anche grazie al contributo di
turismo, costruzioni e agro-alimentare.
Sono questi i principali dati che emergono dalla ricerca sui Distretti industriali e sui poli tecnologici
del Lazio curata dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e presentata oggi a Roma alla
presenza di Roberto Gabrielli, direttore regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo, Lorenzo
Tagliavanti, presidente Camera di commercio di Roma, Giovanni Foresti e Rosa Maria Vitulano,
economisti della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
La Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo monitora in regione tre poli tecnologici in
settori ad elevata specializzazione high-tech. Il polo farmaceutico del Lazio è localizzato tra le
province di Latina, Frosinone e Roma, conta circa 110 aziende che danno lavoro a oltre 11mila
addetti. Nel 2022 le esportazioni hanno superato i 12 miliardi di euro, con un peso di circa il
40% sul totale export regionale e una crescita tendenziale del 9,5% rispetto al 2021. Sebbene i
livelli del 2019 non siano stati ancora del tutto recuperati (-5,6%, anche a causa della crescita record
del 2019 che aveva segnato un +40% rispetto all’anno precedente), nel lungo periodo le vendite
all’estero sono più che triplicate: erano 3,2 miliardi nel 2008. Il Belgio è il principale paese di
destinazione dell’export (4,3 miliardi la media negli anni 2019-2022; cresciuto di 3,9 miliardi dal
2008); seguono Stati Uniti (1,7 miliardi;), Paesi Bassi (1,5 miliardi) e Germania (1,2 miliardi). Il
polo ICT romano è particolarmente focalizzato sul settore dei servizi ICT, con circa 10mila unità
locali, a cui vanno aggiunte oltre 280 nel manifatturiero; l’occupazione nei due comparti è
rispettivamente di 65mila e 3mila addetti. Le esportazioni nel 2022 sono state pari a oltre 1
miliardo di euro, con una crescita del 9,5 % rispetto al 2021 (il 42% in più rispetto al 2019). Gli
Stati Uniti sono il principale paese di destinazione dell’export (113 milioni di euro in media nel
periodo 2019-2022); seguono Regno Unito (107 milioni) Germania (89 milioni) ed Emirati Arabi
(65 milioni). Il polo aerospaziale del Lazio, infine, è localizzato in tutta la regione ma ha una forte
concentrazione nella provincia di Roma; conta oltre 90 unità locali e oltre 8.600 addetti. Le
esportazioni sono state pari a 1,8 miliardi di euro nel 2022 (+6,9% rispetto al 2021; +14,9%
rispetto al 2019). L’Egitto è principale paese di destinazione dell’export (217 milioni in media nel
centri della conoscenza e dell’intelligenza produttiva su cui la Camera di Commercio di Roma ha
sempre creduto e investito e sulla riattivazione delle logiche di distretto industriale: una formula –
conclude Tagliavanti - che facilita la crescita di imprese di minori dimensioni attraverso logiche
aggregative e di complementarità produttive”.
Intesa Sanpaolo
Ufficio Media Banca dei Territori e Media Locali
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Intesa Sanpaolo
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