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Roma in cifre

20-10-2015
In progressivo calo il costo del greggio ma sul prezzo dei carburanti pesano accise e IVA

L'indice Intercontinental Exchange, Inc. (ICE) Brent (BINDEX) è un prezzo di riferimento del mercato petrolifero globale.
Nel 3° trimestre 2015 l'andamento del BINDEX è stato ampiamente decrescente.
La riduzione percentuale del costo del greggio si è convertita in un risparmio per famiglie e imprese al distributore di carburanti?

L’indice Intercontinental Exchange, Inc. (ICE) Brent (BINDEX) è utilizzato dagli operatori finanziari quale prezzo di liquidazione dei contratti futures sul greggio nord-europeo giunti a scadenza, con valuta in dollari statunitensi, e viene comunicato giornalmente, alle ore 12 di Londra.
Il BINDEX è assunto in diverse analisi quale prezzo di riferimento del mercato petrolifero globale, per l’elevata liquidità circolante generata dalle transazioni finanziarie di ICE Brent futures.

L’indice è calcolato sulla base di:

  • medie ponderate, per i volumi scambiati (barili), dei prezzi confermati di tutti i contratti a termine per il primo e il secondo mese stipulati sul mercato “fisico” del greggio 25-giorni BFOE (acronimo di Brent, Forties, Oseberg ed Ekofisk, tipologie di greggio e aree di estrazione nel Mare del Nord);
  • una media semplice delle quotazioni intra-giornaliere pubblicate dalle principali agenzie di informazione (Price Reporting Agencies).

Nel 3° trimestre 2015 l’andamento del BINDEX è stato decrescente (graf. 1): da un massimo iniziale di $ 62,35 ha chiuso il periodo a $ 47,60, con una flessione del 23,7%, toccando il minimo relativo nei giorni 25 e 27 agosto ($ 42,81).
Nella stessa finestra temporale, il valore medio dell’indice ($ 51,37) risulta diminuito del 18,3% rispetto a quanto registrato nel periodo aprile-giugno 2015 ($ 62,87).
Stante un tasso di cambio medio USD/EUR sostanzialmente stabile nei trimestri a confronto, pari a circa 90-91 centesimi di euro (graf. 1), e una capacità convenzionalmente data di 159 litri per barile, il prezzo proxy di un litro di greggio all’origine è calato da € 0,358 a € 0,291 free on board (-18,7%).

Alla luce di quanto premesso, ci si potrebbe chiedere se la riduzione percentuale del costo del greggio si sia convertita in un risparmio di pari entità per i rifornimenti di carburante all'impianto di erogazione.

Per rispondere a questa domanda sono necessarie almeno due precisazioni:

  1. Pur riscontrando una ragionevole correlazione tra i prezzi dei carburanti in rete e quello del greggio, i costi industriali di raffinazione del petrolio seguono proprie dinamiche di mercato, talvolta divergenti dall’andamento della commodity. Al riguardo, il prezzo benchmark per il mercato italiano dei prodotti raffinati è più propriamente il Platts Cif Med (benzina e gasolio);
  2. Il prezzo al consumo dei carburanti deve essere depurato della componente fiscale. Infatti, i dati analizzati rivelano che, nel 3° trimestre 2015, il prezzo industriale dei carburanti ha rappresentato, nel caso della benzina e del gasolio, meno del 40% del prezzo di vendita all’impianto di erogazione (il restante 60% è costituito da accise e IVA).

Dunque, la riduzione che il consumatore dovrebbe a ragione attendersi sarebbe più correttamente la diminuzione del prezzo industriale dei carburanti - depurato dalle componenti di costo fisse o, comunque, insensibili alle variazioni monetarie e della materia prima - in rapporto al prezzo dei derivati raffinati del greggio.

Nel periodo luglio-settembre 2015, il costo industriale dei carburanti (al netto di accise e IVA) è stato pari a circa € 0,574 e € 0,528 per litro di benzina e gasolio, ricomprendendo in tali importi il costo variabile della materia prima, il costo del trasporto, delle assicurazioni, della raffinazione - incluso il cosiddetto “crack spread”, il margine di profitto realizzato dagli operatori in questa fase - dello stoccaggio, della distribuzione secondaria, degli occupati nella filiera petrolifera e la remunerazione del rischio di impresa.

Ciò detto, nel 3° trimestre dell’anno, le curve dei prezzi industriali, rappresentate nel grafico 2, seguono un andamento decrescente più marcato di quanto riscontrato alla distribuzione in rete (graf. 3), per cui, rispetto al periodo aprile-giugno 2015, il prezzo medio industriale è diminuito del 7,1% per il prodotto benzina super senza piombo (self), del 10,8% per il gasolio (self) e del 10,3% per il GPL (erogato esclusivamente in modalità servito).
A conclusioni analoghe si giunge confrontando i prezzi medi e i parametri del 3° trimestre 2014.
Nella tavola 1 è esposta la sintesi dei dati e la loro analisi congiunturale e tendenziale.

ultima modifica: martedì 29 dicembre 2015