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Roma vanta il miglior saldo imprenditoriale italiano: +3.348 imprese

Report Movimprese relativo al secondo trimestre 2022

Nel secondo trimestre del 2022 Roma è la prima città italiana per saldo attivo delle imprese: +3.348 (6.999 le iscrizioni a fronte di 3.651 cessazioni) nonostante una fase che continua a complicarsi per l’economia italiana a causa del perdurare della guerra in Ucraina, della crisi energetica, dell’elevato tasso di inflazione e in uno scenario che rischia di volgere al negativo.

Il tasso di crescita trimestrale, inoltre, è del +0,74% (media italiana +0,54%). Questo è quanto emerge dal report Movimprese, a cura di Unioncamere e Infocamere, diffuso nel mese di luglio. Per quanto riguarda il territorio della regione, il tasso di crescita delle imprese nel Lazio, sempre nel secondo trimestre dell’anno, è stato del +0,69%. Il numero totale delle imprese registrate, al 30 giugno 2022, ammonta a 616.685 unità.

«La fase economica che stiamo vivendo ha caratteristiche di grande complessità e, soprattutto, imprevedibilità. La rivoluzione digitale in atto, il persistere della pandemia, la guerra, la fiammata inflazionistica e la crisi energetica sono fattori che si intersecano cambiando gli scenari velocemente e rendendo la realtà e le scelte delle imprese molto complicate. Il nostro tessuto produttivo, però, dimostra una tenace dinamicità e una diffusa capacità di adattarsi alle nuove esigenze e alle mutate condizioni del mercato economico. Le nostre imprese soffrono, ma non si rassegnano a una prospettiva di recessione. Roma, con un saldo attivo di 3.348 imprese, vanta il miglior saldo numerico italiano ed è un dato importante, ma naturalmente non bisogna adagiarsi. Abbiamo davanti a noi due grandi appuntamenti internazionali: il Giubileo del 2025 che dovremo gestire al meglio e l’Expo 2030 che – in caso di aggiudicazione - potrebbe rappresentare un’occasione unica di rilancio economico non solo per Roma ma per tutto il Paese».

Il Presidente Tagliavanti ha poi concluso: «In ogni caso, la via d’uscita non è tornare al punto in cui eravamo. Dobbiamo fare un passo avanti e avere una nuova visione di crescita, sviluppo e inclusione sociale. È necessario favorire un nuovo ciclo di investimenti, invertendo la tendenza degli ultimi anni e le ingenti risorse del Pnrr possono essere la leva giusta per scardinare lo scenario fin qui disegnato: sarà fondamentale avere la capacità di saperle gestire nell’interesse di tutti».

Per maggior dettagli: www.rm.camcom.it

ultima modifica: venerdì 22 luglio 2022