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La Fontana dell'Ovato a Tivoli, restaurata e aperta (di nuovo) al pubblico

Grazie alla sinergia tra le Villae e la Camera di Commercio di Roma

Grazie alla sinergia fra le VILLÆ e la Camera di Commercio di Roma, viene restituita ai visitatori la Fontana dell’Ovato, uno dei simboli più iconici di Villa d’Este a Tivoli, eletta Patrimonio dell’Umanità UNESCO già dal 2001. La riapertura al pubblico c'è stata il 24 novembre scorso.

Formata da un’esedra semicircolare intorno a una grande vasca ovale, la fontana ha la peculiarità di ricevere l’acqua direttamente dal fiume Aniene e di alimentare per ricaduta tutte le rimanenti fontane che hanno resa famosa la Villa. Progettata dall’architetto Pirro Ligorio nel 1567, su volontà del cardinale Ippolito II d’Este, essa rappresenta proprio la cascata di Tivoli, mentre le rocce situate nella parte alta alludono ai monti tiburtini con i fiumi Aniene ed Ercolano in abbinamento alle statue della Sibilla Albunea con Melicerte. Proprio per la sua importanza e per il fatto di rappresentare la città, il suo paesaggio e le sue leggende, questa fontana è detta anche di Tivoli.

Il restauro ha interessato in particolar modo il risanamento delle impermeabilizzazioni delle canalizzazioni presenti sulla copertura dell’emiciclo, oggetto di proliferazione di piante infestanti e concrezioni calcaree di elevato spessore, che negli anni hanno causato fratturazioni, fessurazioni, distacco di intonaco dalla volta e dalle pareti. Si è altresì provveduto alla pulitura e relativa impermeabilizzazione del “bicchiere” centrale anche tramite la sistemazione idraulica degli zampilli coreografici presenti.

Infine, è stato installato un sistema di illuminazione “segnapasso” che non altera l’effetto scenografico del Criptoportico, illuminato indirettamente dalla luce riflessa dalla vasca antistante a simulazione della luce lunare riflessa sullo specchio d’acqua.

ultima modifica: mercoledì 29 novembre 2023

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