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2ª Giornata dell`Economia - 10 maggio 2004
L’andamento dell’economia romana nel 2003 L’economia della capitale non si ferma. Il “modello Roma” funziona. Il sistema imprenditoriale mostra una grande vitalità, con la nascita di nuove imprese e con un’alta propensione a crescere facendo rete. Continuano anche ad aumentare i posti di lavoro. In un quadro economico sostanzialmente positivo, soprattutto se confrontato al resto del Paese, non mancano però alcune ombre. E’ ancora scarsa la propensione all’export delle nostre imprese e si continua a registrare un tasso di disoccupazione giovanile ancora troppo alto. Questi i risultati più significativi dell’analisi sull’andamento dell’economia romana nel 2003 realizzata dalla Camera di Commercio di Roma e disponibile a partire da oggi, in occasione della 2ª giornata dell’Economia, in un set di 108 tavole sul sito www.rm.camcom.it. La Giornata dell’Economia, organizzata in contemporanea dalle 103 Camere di Commercio italiane, ha lo scopo, tra l’altro, di verificare lo stato di salute delle economie locali, grazie ai dati raccolti ed elaborati dal sistema camerale. I dati evidenziano come il sistema produttivo di Roma presenti, all’interno di un contesto economico nazionale che non ha registrato progressi di rilievo, uno buono stato di salute: crescita del numero delle imprese registrate, incremento dell’imprenditoria femminile e di quella extracomunitaria, miglioramento nel quadro dei livelli occupazionali. Le imprese registrate a Roma al 31/12/2003 sono 387.828, con un tasso di sviluppo pari a 2,9% rispetto al 2002. Una crescita superiore al resto del Paese che ha registrato un tasso medio di sviluppo pari al 2%. Nel 2003 nei registri della Camera di Commercio si sono iscritte 27.546 nuove imprese con un incremento del 7,3 rispetto all’anno precedente, a fronte di un tasso del 6,6% del resto del Paese. Nello stesso periodo sono cessate 16.475 imprese con un incremento del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a fronte di un tasso del 5,4% del resto del Paese. Le imprese romane hanno mostrato una maggiore propensione a sviluppare reti d’impresa, privilegiando le integrazioni finanziarie e produttive alla crescita dimensionale: a Roma risultano presenti 7.103 imprese capogruppo che controllano 18.584 unità, quasi tutte localizzate nel territorio della provincia. Le reti d’impresa creano circa il 69% del valore aggiunto totale (Italia 31,6%), e danno occupazione al 68,6% del totale degli occupati del territorio (solo il 31,9% per l’Italia). Nelle reti prevalgono il settore dei servizi avanzati alle imprese e le attività immobiliari, commercio e costruzioni. Imprenditoria femminile In provincia di Roma le imprese femminili sono 75.382, pari al 5,7% del totale nazionale. Le giovani donne (30-49 anni) risultano essere le più propense all’attività imprenditoriale. La maggiore presenza si è riscontrata nei seguenti settori: commercio (36,5%), agricoltura (6,4%) e alberghi e ristoranti (7,7%). Imprenditoria extracomunitaria A Roma risultano iscritti, al 31/12/2003, 25.732 imprenditori extracomunitari, con un incremento rispetto al 2003 di 2692 unità (+11,7%). A fine 2003 gli extracomunitari iscritti nel registro imprese in Italia erano 237.117 (25.618 in più rispetto al 2002; +12,8%). Le caratteristiche dell’imprenditore extracomunitario “romano” sono: maschio tra i 20 e i 40 anni, per lo più con provenienza da Romania (1.188 titolari d’impresa), Cina (1.012), Marocco (778), Egitto (778), Senegal (430), Polonia (410). Le costruzioni e il commercio al dettaglio e all’ingrosso sono i settori in cui si è riscontrata la maggiore presenza. Mercato del lavoro Secondo i dati pubblicati dall’ISTAT, ricavati dall’indagine sulle forze di lavoro, gli occupati nella provincia di Roma sono 1.517.000, di cui 1.156.000 (pari al 76,2%) occupati alle dipendenze. Il tasso di occupazione romano (46,2%), trainato dalle attività di servizi pubblici e privati, è superiore a quello medio nazionale (+44,8%); il tasso di occupazione relativo all’età giovanile è però inferiore al dato nazionale (15-24 anni: Roma 17,7% - Italia 24,9%; 25-29 anni: Roma 56,5% - Italia 62,6%), dato che evidenzia le difficoltà d’ingresso delle fasce giovanili della popolazione romana nel mondo del lavoro. Il tasso di occupazione relativo ai 15-64 anni a Roma ha registrato, nel 2003, un incremento pari all’ 1,3% rispetto al 2002, a fronte di un incremento medio per l’Italia pari allo 0,6%. Il tasso di disoccupazione (8,0%) a Roma è più basso di quello medio nazionale (8,7%). Tuttavia, il tasso di disoccupazione a Roma ha registrato un lievissimo incremento nel 2003 (+0,1%), a fronte di un dato nazionale in calo (-0,3%); inoltre, i tassi di disoccupazione giovanile romana risultano più elevati (15-24 anni: 34,9%; 15-29 anni: 23,1%) rispetto ai corrispondenti dati nazionali (rispettivamente 27,1% e 19,6%). Import-export Nonostante nel 2003 si sia verificata una contrazione del volume delle esportazioni romane (-20,0%), rispetto all’anno precedente, alcuni settori ed in particolare il metalmeccanico e la plastica hanno tenuto bene nel loro volume d’affari verso l’estero. Anche nelle importazioni si è verificata una contrazione (-3,6%), pur se di minore entità. Da segnalare che il 53,9% del valore delle esportazioni proviene dalla vendita di produzioni specializzate e hi-tech (per l’Italia la percentuale è del 42,5) Consumi finali interni delle famiglie I consumi interni delle famiglie a Roma risultano pari ad un totale di 58.115 milioni di Euro, distribuiti tra il 15,5% nella spesa per il comparto alimentare e l’84,7% per il non alimentare, a fronte di una quota totale nazionale di 738.400 milioni di Euro con una percentuale del 16,5% per l’alimentare e dell’83,5% per il non alimentare. Depositi bancari Dato di notevole interesse è quello relativo agli sportelli bancari attivi al 2002 nella provincia di Roma: 1.758 in costante aumento rispetto agli anni precedenti (+49 sportelli rispetto al 2001). Per quel che concerne l’indicatore dato dal rapporto tra le sofferenze e gli impieghi, Roma ha presentato un valore del 4,8% superiore di +0,3 punti rispetto alla media nazionale nello stesso periodo. Turismo Nel 2003 si è riscontrato un rallentamento nel turismo internazionale. Il bilancio complessivo della domanda turistica della provincia di Roma denota una flessione negli arrivi, che sono risultati nel 2003, complessivamente pari a 6.894.684 unità (-0,8% rispetto al 2002) ed una stabilità nelle presenze con 16.705.318 unità (+0,5% rispetto al 2002). La flessione negli arrivi è da ascrivere essenzialmente alla componente estera; la domanda italiana, infatti, (3.074.755 arrivi e 6.390.077 presenze) si è presentata con una crescita del +4,1% negli arrivi e +6,4% nelle presenze, mentre la domanda estera ha subìto un calo, -4,4% negli arrivi e -2,8% nelle presenze, dovuto essenzialmente ad una flessione della domanda di parte americana e asiatica, mentre ha tenuto, anzi è risultata in crescita la domanda europea. Popolazione Il numero di residenti, secondo gli ultimi dati al 2003, è costituito da 3.283.000 persone nella provincia di cui 2.810.931 unità nella sola città di Roma; la popolazione residente in Italia al 2003 è di 57.478.000 persone. “I dati sull’andamento dell’economia romana, come peraltro quelli dell’intera regione, - afferma Andrea Mondello, presidente della Camera di Commercio di Roma - dimostrano che nel nostro territorio si registra una grande voglia di fare impresa. Abbiamo fortunatamente un sistema imprenditoriale dinamico e flessibile. Un sistema che ha voglia d’investire e che guarda al futuro con ottimismo. L’andamento economico del 2003 ci fa ben sperare per gli anni a venire. Il modello della collaborazione fra tutti i soggetti che operano per lo sviluppo del nostro sistema economico ha funzionato. Un quadro economico positivo che però non è ancora soddisfacente. Se da un lato deve renderci orgogliosi del lavoro svolto fin qui dall’altro deve essere per tutti noi uno stimolo a fare ancora meglio e di più e soprattutto ad accelerare tutte quelle iniziative che possano permetterci di cogliere il vento della ripresa nel momento in cui l’economia ripartirà. In questa situazione positiva rimangono ancora ombre pesanti, come il fenomeno della disoccupazione giovanile che continua, oramai da troppi anni, a registrare tassi ancora troppo alti. Ho detto più volte che il nostro territorio è un territorio ricco d’intelligenze. Abbiamo il più alto tasso di laureati dell’intero Paese. Un vero e proprio bacino d’intelligenze che ho definito più volte il nostro petrolio. Un bacino al quale dobbiamo dare risposte concrete. Ecco perché ho ribadito la necessità di avviare una serie e concreta politica di marketing territoriale affinché nel nostro territorio vengano localizzarsi non solo le direzioni commerciali della grandi imprese, ma anche i centri di ricerca.”
11-05-2004
ultima modifica: martedì 11 maggio 2004
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