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Il Mercato Immobiliare non residenziale in Italia e a Roma
Sintesi per la stampa N. 1 Compravendite e prezzi Roma, giugno 2004 1. FRENANO LE COMPRAVENDITE NON RESIDENZIALI 2003: -17,2% Dopo il boom del 2002 il mercato immobiliare non residenziale nel 2003, registra una significativa frenata delle compravendite: nel complesso il numero dei negozi, degli uffici, dei centri commerciali e degli immobili destinati all’attività industriale passano da 111.503 del 2002 ai 92.232. La frenata è particolarmente forte per gli uffici, -29,7%, per il settore industriale –19,1%, e resta sostenuta la flessione per le compravendite di centri commerciali –14,7% e di negozi –10,0%. Va ricordato che i dati del 2003 vanno messi in relazione con il boom delle compravendite del 2002, anno nel quale si sono cumulati vari effetti legislativi (abolizione anticipata dell’INVIM, le agevolazioni fiscali sul reinvestimento degli utili aziendali della legge Tremonti bis, il rientro dei capitali dall’estero favoriti dallo “scudo fiscale”), con la competitività del ‘mattone’ rispetto alla debole concorrenza di altre forme di investimento e al livello da ‘minimi storici’ dei tassi di interesse. Questi ultimi fattori, nonostante l’incremento dei prezzi, tengono ancora vivo il mercato immobiliare che, non casualmente, nel 2003, nonostante la frenata, resta ben al di sopra delle compravendite registrate nel 2001 (+13,6%). In ogni caso con il 2003 si registra, dopo diversi anni, per la prima volta una fase di inversione del ciclo immobiliare, che pur sostenuto ancora dai tassi di interesse bassi e da una ripresa economica debole, sembra entrare in una di frenata della fase espansiva. 2. I PREZZI: FRENANO GLI UFFICI, TENGONO ANCORA I NEGOZI La conferma di un dinamica del mercato che sta lentamente mutando si ha sul piano dei prezzi, che sono aggiornati per le principali 20 aree di mercato del paese. I prezzi degli immobili non residenziali sono cresciuti molto sino al 2002, sotto l’effetto di incentivazione della domanda attuato dalle agevolazioni fiscali, nel 2003 hanno progressivamente rallentato i tassi di crescita, in risposta al calo delle transazioni, e nel 2004 stanno invertendo la tendenza. Nei primo semestre 2004 le quotazione degli uffici nelle principali venti province, ha registrato 12 province in flessione e 8 ancora in crescita. La città con i valori medi di mercato più elevati degli uffici è Milano con 2.550 euro per metro quadro ma non quella in cui si registrano i massimi valori di compravendita (Venezia). Proprio Venezia, pur collezionando i prezzi più elevati nelle aree di Piazza San Marco, sconta 100 euro al metro quadro rispetto a Milano nel valore medio, mentre Roma mostra un valore immobiliare per gli uffici di 2.350 euro/mq, ancora in crescita rispetto al 2003. Di queste tre città leader nei prezzi, due mostrano una flessione tendenziale annua del prezzo di compravendita, limitato Milano (-1,7%), più consistente Venezia (-4,7%), mentre Roma mantiene una dinamica positiva (+3,0%). Tra gli altri capoluoghi si osservano le diminuzioni del 4,0% a Vicenza e del 3,3% a Verona e a Padova ma anche il forte incremento di Genova (+7,2%), di Bari (+6,3%) e di Napoli (+5,0%). I valori di mercato dei negozi risultano giunti al culmine della fase ascendente per i maggiori mercati e per il nord del paese, ma sono ancora in crescita moderata nel centro e in crescita relativamente sostenuta nel sud. Come verificato per il settore degli uffici, gli immobili per il commercio più cari, si trovano in Veneto (ben cinque delle sette province venete sono tra i primi 20 mercati). Venezia si presenta nuovamente come la città più costosa per gli immobili non residenziali seguita, a 400 euro al metro quadro di differenza, da Milano; Roma sconta, in media 150 euro per mq. da Milano e 550 da Venezia. Gli incrementi maggiori nei prezzi di compravendita si sono registrati a Genova (+7,2%), a Bari (+6,3%), a Catania (+5,7%) e a Napoli (+5,0%). Tranne Napoli, le altre città hanno delle valutazioni per metro quadro medio-basse e, in modo particolare per le province del sud, potrebbero avere ancora spazi di crescita. Le variazioni tendenziali annue negative si osservano in cinque province e sono comprese tra il -0,7% di Milano e Perugia e il -4,7% di Padova. Le altre province in cui si osservano prezzi quasi invariati sono: Bergamo (+0,7%), Vicenza (+1,0%) e Bologna (+1,2%). 3. LA NUOVA OFFERTA : FRENATA NEGLI INVESTIMENTI IN NUOVI EDIFICI NON RESIDENZIALI La nuova produzione di edilizia non residenziale nel 2003 è scesa da 138 milioni di m3 del 2002 ai 137 del 2003, una flessione contenuta, dello 0,6%. Ma si tratta di una flessione che riguarda le volumetrie ultimate. Lo scenario degli investimenti stimato dal CRESME, che tiene conto non solo delle ultimazioni ma anche dei nuovi cantieri attivati e delle attività in corso, stima per il 2003 una flessione del 6,1% degli investimenti nella nuova edilizia privata rispetto al 2002, e per il 2004 una ulteriore flessione del 4,5% rispetto al 2003. Ufficio Stampa CCIAA di Roma Direttore Massimiliano Colella Giorgia Mirkos tel. 066781178 – 066795937 - fax 066786521 e-mail: massimiliano.colella@rm.camcom.it giorgia.mirkos@rm.camcom.it sito internet: www.rm.camcom.it
01-07-2004
ultima modifica: giovedì 01 luglio 2004
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