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Olimpiadi 2020, un'occasione unica per rilanciare Roma e il Lazio

Al convegno, organizzato da Confservizi Lazio in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma, si farà il punto sui possibili cambiamenti per la Capitale e l’intero territorio regionale. Occhi puntati su investimenti più efficaci e di migliore qualità capaci di produrre un impatto positivo sulla competitività del sistema e sulla vita dei cittadini

 

Roma, 30 giugno 2010 – Si svolgerà questa mattina, a Roma presso la Camera di Commercio di Roma (Sala del Tempio di Adriano - Piazza di Pietra), il convegno dal titolo “Lazio 2020 – Roma, l’occasione olimpica”, primo evento ufficiale dopo la formalizzazione della Capitale quale candidata italiana scelta dal CONI per ospitare i XXXII Giochi Olimpici e XVI Giochi Paralimpici del 2020.

Due gli studi che saranno presentati nel corso della giornata:
• il dossier “Roma, l’occasione olimpica”, realizzato dal Censis per conto di Confservizi Lazio e con il contributo della Camera di Commercio di Roma,
• e la ricerca, realizzata dal Dipartimento di Diritto dell’Economia dell’Università di Siena, “Finanziare le grandi opere nel contesto dei Giochi Olimpici: il partenariato pubblico-privato. Sistemi a confronto”.

Ad aprire i lavori l’intervento del Presidente di Confservizi Lazio, Giuseppe Labarile, che si soffermerà sulle potenzialità dell’evento olimpico del 2020, specificando che esso “rappresenta l’unica grande occasione per realizzare una forte discontinuità positiva nel percorso di sviluppo della nostra comunità”.

Come emerso dagli studi, infatti, ospitare una manifestazione di rilevanza internazionale, come le Olimpiadi, significa - per le Amministrazioni Locali intenzionate a proporsi come sede – una chance unica in grado - oltre che di promuovere un’immagine positiva della città e della nazione ospitante, della loro capacità attrattiva e organizzativa - di far procedere verso grandi e complesse trasformazioni infrastrutturali e urbanistiche necessarie al territorio e capaci di apportare un miglioramento significativo nella qualità della vita di quanti vi abitano. In tali occasioni, del resto, la realizzazione di interventi di riqualificazione gode di almeno due condizioni particolari: poter utilizzare finanziamenti straordinari e poter contare su di un’accelerazione del sistema decisionale. Proprio la necessità di rispettare scadenze inderogabili genera le condizioni per la convergenza di tutti gli attori coinvolti verso un risultato comune, favorendo legami tra iniziative private e pubbliche, cooperazione tra diversi livelli dell’amministrazione e consentendo di superare l’impasse che, spesso, caratterizza i processi decisionali, in particolare quando sono in gioco programmi di trasformazione e di infrastrutturazione di elevata complessità.

Secondo Labarile “il successo di questo percorso, però, dipende dalla capacità di tutta la classe dirigente della città e della regione, e non solo di quella politica, di agire in maniera coesa condividendo strumenti e fini”.
Durante la giornata di lavori, ampio spazio sarà dato anche alla ricerca “Roma, l’occasione olimpica” che, realizzata dal Censis per conto di Confservizi Lazio e con il contributo della Camera di Commercio di Roma, sarà illustrata dal suo direttore, Giuseppe Roma.
Interessante quanto emerso dallo studio che - dopo quelli presentati negli anni precedenti - rappresenta il terzo e ultimo momento di confronto pensando alla data del 2020, cioè ad una prospettiva futura, ma ormai già traguardabile. Al centro dell’indagine la capacità catalizzatrice dei Giochi, elemento portante del cambiamento. Due gli step secondo i quali questo dovrebbe avvenire: un primo, che ha già preso il via e si concluderà nel 2013, finalizzato a realizzare le condizioni per le quali la candidatura della Capitale risulterà vincente e un secondo, che terminerà soltanto nel 2020 a ridosso delle Olimpiadi e avrà come obiettivo l’ultimazione di tutte quelle infrastrutture che, tese a garantire il miglior svolgimento della manifestazione, rappresentano la cospicua eredità che questa lascerà alla città e al territorio circostante.

Il dossier propone il costante confronto con alcune realtà europee ed extraeuropee che, più o meno recentemente, hanno già vissuto l’esperienza. Ciò consente di estrapolare alcuni principi guida - tra cui il riuso, il contenimento degli sprechi e la maggior valorizzazione possibile delle risorse già esistenti – che dovrebbero caratterizzare una moderna concezione dell’organizzazione di un grande evento e che, pertanto, sarebbe auspicabile seguire anche nel caso in cui la città, a sessant’anni di distanza dall’Olimpiade di Roma ’60, dovesse avere l’occasione di rivivere il sogno olimpico. Mezzo secolo dopo, infatti, la città vuole rivivere da protagonista l’evento sportivo per antonomasia attraverso la presentazione di progetti concreti, che fanno da telaio a quel Piano Strategico di Sviluppo che Roma attende da decenni. Proprio i Giochi del 2020 potrebbero essere dunque lo strumento per potenziare, accelerare e concretizzare la spinta modernizzatrice di Roma, ponendola al pari delle grandi capitali europee anche sul piano strutturale.

A tirare le fila dell’analisi di tutti gli elementi che fanno dei prossimi Giochi un fattore capace di creare una significativa accelerazione nella corsa dell’intero territorio laziale verso una modernizzazione sostenibile, saranno chiamati gli attori più significativi del mondo istituzionale della nostra regione: il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, il Presidente della Regione Lazio Renata Polverini e il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.


 

30-06-2010
ultima modifica: mercoledì 30 giugno 2010
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