Sezione salto di blocchi

Comunicati stampa

Decima giornata dell'Economia: presentazione dei dati economici di Roma e provincia

Roma, 4 maggio 2012 – Un saldo positivo delle imprese, turismo ed export in crescita, ma preoccupa l’alto tasso della disoccupazione giovanile, il calo del Pil e l’impennata della cassa integrazione. La fotografia dell’economia romana – secondo le analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Roma diffuse in occasione della decima giornata dell’Economia – presenta luci e zone d’ombra. In un contesto nazionale molto difficile, l’area romana mostra comunque un andamento migliore rispetto al resto del Paese.

Sistema imprenditoriale
Il tessuto imprenditoriale romano, anche in un anno molto difficile come è stato il 2011 caratterizzato dalla crisi dei debiti sovrani, ha mostrato importanti segnali di tenuta. Le imprese registrate si attestano a 450.463 unità (7,4% della base produttiva nazionale). Nel 2011 le iscrizioni sono state 29.857 a fronte di 19.584 cessazioni (al netto delle 3.115 cancellazioni d’ufficio). Il saldo provinciale, quindi, risulta positivo e pari a +10.273 unità con un tasso di crescita del 2,3%, il più alto tra tutte le province italiane. Un dato quasi triplo rispetto al +0,8% registrato, in media, nel Paese. I primi dati disponibili sul 2012 (primo trimestre) sembrano confermare il trend di crescita: le imprese registrate alla CCIAA di Roma sono salite a 452.561 in aumento dello 0,5% (+2.098 unità) rispetto alla fine del 2011 a fronte di una contrazione, nello stesso periodo, a livello nazionale dello 0,6%. Anche nel primo trimestre 2012 Roma si conferma prima provincia italiana per tasso di crescita delle imprese.

Le forme giuridiche d’impresa
Anche nel 2011 sono le società di capitale della provincia di Roma a sostenere lo sviluppo della base produttiva con un tasso di variazione della consistenza del +3,7%, pari a +6.918 unità. Le società di capitale rappresentano la forma giuridica prevalente con il 43% del totale. Aumentano anche le imprese individuali (+1,9%, pari a +3.309 unità) in controtendenza con il dato nazionale (-0,4%), mentre si accentua il trend negativo delle società di persone: -2,4% (pari a -1.508 unità).

I settori di attività
La composizione della struttura produttiva provinciale replica ormai da diversi anni un’articolazione che vede le imprese concentrarsi nei settori del commercio (27,3%), delle costruzioni (14,5%) e delle attività di alloggio e ristorazione (6,9%).
Nel corso del 2011 è ancora il terziario a far registrare i risultati migliori in termini di variazione dello stock. In particolare: le attività professionali, scientifiche e tecniche che fanno registrare un incremento del 4,4% (+769 unità); i servizi di noleggio, agenzie di viaggi, e di supporto alle imprese che mettono a segno un +3,5% (+696 unità); i servizi di alloggio e ristorazione, aumentati del 2,3% (+682 unità).
Il risultato peggiore, invece, va sicuramente imputato al settore agricolo: -2,8% (-407 unità), in linea con quanto registrato anche a livello nazionale.
In sofferenza risultano anche le attività manifatturiere (-1,5%, pari a -408 unità) e le attività finanziarie e assicurative (-1,1%, pari a -130 unità).

L’artigianato
A fine 2011 risultano iscritte all’Albo provinciale delle imprese artigiane di Roma 70.519 imprese, pari al 4,8% dell’artigianato nazionale. Il saldo provinciale si attesta a +261 unità per un tasso di crescita pari a +0,4%, a fronte di un dato nazionale di -0,4%. Un dato positivo rispetto a quello nazionale, ma comunque inferiore rispetto a quello delle imprese in generale, segno di un evidente difficoltà del comparto.

L’imprenditoria femminile
Al 31 dicembre 2011 risultano registrate presso la CCIAA di Roma 98.208 imprese femminili pari al 6,8% della base produttiva “rosa” nazionale, per un tasso di femminilizzazione, del sistema produttivo provinciale pari al 21,8% stabile rispetto all’anno precedente (Italia: 23,5%).
Le società di capitale “rosa” continuano ad avere una variazione dello stock più sostenuta tra le varie forme giuridiche, con un incremento del 4,1% (+1.268 unità), ma l’impresa individuale rappresenta, ancora, la soluzione organizzativa prevalente tra le imprenditrici romane (45,8% del totale).

Lavoro
Nel 2011 il numero di occupati in provincia di Roma è stato pari a 1,7 milioni (1.032 in meno rispetto al 2010). Il tasso di occupazione è sceso al 61% (era 61,3% nel 2010).
Il numero delle persone in cerca di occupazione è stato di 159mila, 11mila in meno rispetto al 2010. Il tasso di disoccupazione, nel 2011, si è attestato all’8,5% (era 9,1% nel 2010).
Preoccupa la forte crescita della disoccupazione giovanile (15-24 anni) che ha raggiunto nel 2011 il record assoluto: 36,1% (era 30,5% nel 2010).
Sebbene il numero delle persone in cerca di occupazione sia diminuito nel 2011, la contestuale diminuzione del numero di occupati e del tasso di attività (passato dal 67,5% del 2010 al 66,8% del 2011) porta a considerare che, probabilmente, la diminuzione dei disoccupati è da ricondurre, in parte, all’“effetto sfiducia” da parte dei lavoratori che, scoraggiati dalla difficoltà di trovare un’occupazione, non la cercano più attivamente.
Continua a crescere il ricorso alla Cassa integrazione guadagni che nel 2011 a Roma ha superato le 45 milioni di ore autorizzate. L’incremento, rispetto al 2010, è del 38,5% a fronte di una diminuzione del 18,8% registrato in Italia.

Credito
A fine 2011, a Roma e provincia, gli impieghi complessivamente erogati alla clientela ordinaria dagli istituti di credito sono stati oltre 353 miliardi di euro. Nel secondo semestre 2011 si registra una contrazione dell’1,3%, nettamente più accentuata rispetto al dato nazionale (-0,3%). Considerando solo il dato dei prestiti alle imprese, la contrazione arriva all’1,5%.
L’analisi della qualità del credito effettuata con riferimento alle sofferenze bancarie evidenzia una situazione che rispecchia appieno il peggioramento delle condizioni sia finanziarie che “reali” del sistema economico.
Al 31 dicembre 2011 le sofferenze bancarie in provincia di Roma, pari a circa 12 miliardi di euro - in aumento del 4,8% nel semestre considerato (Italia: +9,4%), pesano per il 3,3% (Italia: 5,4%) sul totale degli impieghi: un incremento di due decimi di punto percentuale dell’indice di rischiosità del credito rispetto a quanto registrato sei mesi prima.
Considerando, però, solo le sofferenze bancarie verso le imprese, la crescita nel semestre considerato è del 5,3%. Il rapporto sofferenze/impieghi relativo alle sole imprese si attesta all’8,9%, valore che non solo è nettamente peggiore di quello riferito alla clientela considerata nel complesso (3,3%), ma evidenzia anche come il rischio nella concessione di credito alle imprese romane risulti più alto anche nel confronto con l’indicatore medio nazionale che si ferma “solo” all’8,1%.

Il valore aggiunto
Secondo le previsioni Unioncamere-Prometeia, nel 2012, l’economia romana mostrerà una contrazione molto forte. Il valore aggiunto pro-capite a prezzi costanti diminuirà dell’1,9%, in linea con il dato medio nazionale. Roma, nella graduatoria provinciale, con un valore aggiunto pro-capite (a prezzi correnti) pari a 29.200 euro risulta la quarta provincia d’Italia, un dato del 27,1% superiore alla media nazionale.

Turismo
Nella provincia di Roma il turismo mostra, nel 2011, una forte dinamicità, con un incremento della domanda sostenuto dalla componente straniera della clientela. Secondo le rilevazioni della Banca d’Italia, il numero dei viaggiatori stranieri a destinazione in provincia di Roma è stato pari a oltre 10 milioni di unità - nuovo massimo storico – in crescita tendenziale del 7,5%, variazione superiore di 6 decimi di punto percentuale rispetto a quella registrata a fine 2010 (+6,9%).
Bankitalia calcola, inoltre, una spesa dei turisti stranieri a Roma, complessivamente pari a 5,2 miliardi di euro (a prezzi correnti), in aumento del 4,2% su base annua.

Esportazioni
In valore assoluto le esportazioni dalla provincia di Roma si attestano a oltre 9 miliardi di euro, a prezzi correnti. Rispetto al 2010, la variazione tendenziale del valore delle esportazioni dalla provincia di Roma è pari al +14,4% a prezzi correnti, superiore di tre punti percentuali all’incremento registrato a livello nazionale (+11,4%). L’economia romana, nonostante i buoni risultati dell’export, risulta ancora poco “aperta” verso i mercati esteri. La quota delle esportazioni romane sul totale nazionale, infatti, anche se il leggero aumento, si attesta solo al 2,4%.
 

Il dossier completo, elaborato dall’Ufficio Studi della CCIAA di Roma,
è disponibile all’indirizzo internet www.rm.camcom.it, sezione "Studi e Ricerche",
link "Pubblicazioni monografiche"

04-05-2012
ultima modifica: venerdì 04 maggio 2012
Comunicati stampa