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Clausole vessatorie

Nei contratti che regolano l'acquisto di beni e la fornitura di servizi, che hanno come parti il consumatore e l'imprenditore, è frequente trovare delle clausole, che si definiscono vessatorie e comportano taluni svantaggi o taluni oneri eccessivi per il consumatore.

Tale fenomeno è maggiormente riscontrabile quando sono gli imprenditori a predisporre modelli, formulari o condizioni generali di contratto per facilitare la gestione di molteplici contratti della stessa specie. A tali modelli, formulari o condizioni generali il consumatore è chiamato semplicemente ad aderire con la propria sottoscrizione senza potervi, di regola, apportare modifiche.

Una direttiva comunitaria, la 93/13/CEE è intervenuta sulla materia; in Italia tale direttiva è stata recepita attraverso la L. 6 febbraio 1996, n. 52 (Legge comunitaria 1994) i cui contenuti si trovano negli artt. 33 e seguenti del Codice del Consumo (D. Lgs. 206/2005).

La Camera di Commercio di Roma ha promosso la redazione di pareri sulla presenza di clausole inique inserite nei contratti e ha predisposto contratti-tipo tra imprese, loro associazioni e associazioni di tutela degli interessi dei consumatori e degli utenti.

Per la soluzione di vertenze tra consumatori ed imprese, attraverso sistemi alternativi alla giustizia ordinaria, si rimanda al sito dell'Azienda Speciale Arbitra Camera (già Camera Arbitrale).

Per consultare la documentazione riguardante la regolazione del mercato (pareri, contratti) accedi alla banca dati INFOJUS.
 

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Contrattualistica e concorrenza
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ultima modifica: mercoledì 18 novembre 2020