Domani, 24 maggio, nell’ambito del progetto “Mediazioni di Quartiere”, ideato e gestito dall’Unione forense per i diritti umani in partenariato con la Fondazione “Il Faro” e Asset Camera, Azienda speciale della Camera di Commercio di Roma, sarà organizzato, in collaborazione con il comitato di quartiere di Torpignattara, l’evento “Alice nel Paese della Marranella”. Si tratta di un’iniziativa dedicata alla valorizzazione di una storica borgata romana divenuta luogo di incontro di culture differenti.
“Alice nel Paese della Marranella” è infatti un’occasione per svelare le meraviglie del quartiere, presentando la bellezza della diversità che lo contraddistingue e le ricchezze della comunità multiculturale che lo vive.
Via della Marranella sarà interamente pedonalizzata per accogliere le opere di pittori e artisti visivi e performativi, che prenderanno inspirazione dal territorio, nonché le performances di artisti di relazione e concettuali, oltre a esibizioni musicali dal vivo.
Piazza Bartolomeo Perestrello, cuore del rione, sarà invece lo scenario di danze e musiche da tutto il mondo, con la partecipazione delle comunità straniere residenti nel territorio. Sul palcoscenico, appositamente allestito, si alterneranno esibizioni con armonium, cori multietnici e danze tradizionali che rispecchiano la vivacità culturale del quartiere.
A conclusione della giornata, ritorna nel quartiere la magia del cinema all’aperto, con l’arena in piazza a cura del Festival Karawan, nato proprio a Torpignattara, che proporrà delle pellicole legate alla realtà del quartiere.
Parallelamente alle performances artistiche, si è pensato ad uno spazio pubblico dedicato ai bambini, con una serie di narrazioni teatrali e percorsi ludici. La partecipazione all’evento è gratuita.
Il progetto “Mediazioni di Quartiere” nasce con l’obiettivo di ottimizzare la gestione delle conflittualità, incoraggiando la cultura della convivenza tra cittadini italiani e residenti stranieri, e sensibilizzando il territorio del Municipio V sulla tecnica della mediazione come risoluzione alternativa delle controversie generate da differenze culturali, etniche e religiose nell’ambito della convivenza tra cittadini stranieri e italiani.
La scelta dell’intervento si basa sulla volontà di promuovere l’utilizzo della mediazione quale strumento alternativo di risoluzione dei conflitti generati da differenze culturali, etniche e religiose nell’ambito della convivenza fra individui e gruppi sociali.
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