Sezione salto di blocchi

Comunicati stampa

Nona giornata dell'Economia: presentazione dei dati economici di Roma e provincia

NEL 2010 A ROMA E PROVINCIA IL TASSO DI CRESCITA DELLE IMPRESE
È STATO DEL 2,4%, IL DOPPIO RISPETTO ALLA MEDIA ITALIANA (1,2%)

IL SALDO TRA ISCRITTE E CESSATE È STATO PARI A +10.531 IMPRESE

PREOCCUPA IL DATO SULLA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE SUPERIORE AL 30%


Roma, 6 maggio 2011 – Al 31 dicembre 2010, a Roma e provincia, risultano registrate 443.018 imprese pari al 7,3% del totale delle imprese italiane. Roma si conferma prima provincia in Italia per numero di imprese.
Le iscrizioni sono state 31.452 a fronte di 20.921 cessazioni (al netto delle cancellazioni d’ufficio) per un saldo positivo di 10.531 imprese, in deciso aumento rispetto al saldo del 2009 pari a 6.670 imprese. Migliorano, rispetto al 2009, sia le iscrizioni (+5,5%) che il dato sulle cessazioni che segna una forte diminuzione (-9,6%). Il quoziente di natalità, nel 2010, si attesta al 7,2% (Italia 6,7%) a fronte di un quoziente di mortalità del 4,8% (Italia 5,6%).
Il tasso di crescita delle imprese provinciali (2,4%) - in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto allo scorso anno - è, quindi, pari esattamente al doppio di quello nazionale (1,2%). Le società di capitale sono la forma giuridica che cresce di più e rappresentano il 42,2% del totale delle imprese romane, in aumento rispetto al 41,5% del 2009.
Il settore che cresce maggiormente è quello dei servizi e, in particolare, le attività professionali, scientifiche e tecniche (+3,3% sul 2009); e i servizi di supporto alle imprese (+3,1%). Le performance peggiori si registrano, invece, nell’agricoltura (-2,1%) e nelle attività manifatturiere
(-1,3%).


ARTIGIANATO

Sono 70.266 le imprese iscritte all’albo provinciale delle imprese artigiane nel 2010. Gli artigiani di Roma e provincia sono il 4,8% del totale nazionale e le imprese artigiane romane sono il 15,9% del totale delle imprese romane. Nel 2010 il saldo è tornato positivo (+476 imprese) dopo la contrazione registrata nel 2009.

IMPRENDITORIA FEMMINILE

Le imprese femminili sono 96.466 pari al 21,8% del totale delle imprese romane. Nel 2010 sono cresciute del 2,1% (Italia: +0,8%). La forma giuridica prevalente resta l’impresa individuale con il 45,9% del totale, quella in più forte crescita è la società di capitale (+4%).


VALORE AGGIUNTO E PIL

Il valore aggiunto (a prezzi correnti) 2009 per la provincia di Roma ammonta a circa 122,8 miliardi di euro, pari al 9,0% dell’intero valore aggiunto nazionale. Rispetto al 2008, si evidenzia una flessione (- 0,8%) per il complesso delle attività economiche, inferiore comunque al dato nazionale (-2,9%). La distribuzione settoriale del valore aggiunto conferma il ruolo determinante nell’economia romana giocato dal terziario che contribuisce alla produzione di valore totale con una quota pari all’87,2% (Italia 73,1%).
Le stime 2010 relative al PIL pro capite indicano, per la provincia di Roma, un valore pari a 32.688,80 euro, in lieve aumento (+0,4%) rispetto al 2009, a fronte di una crescita media per il Paese pari all’1,4%.
L’ammontare provinciale del PIL pro capite sopravanza, comunque, del 27,6% il valore medio nazionale (25.615,38 euro), confermando Roma al quinto posto nella graduatoria provinciale nazionale.


MERCATO DEL LAVORO

La forza lavoro romana è costituita da 1.873.572 unità, pari al 7,5% del totale nazionale.
Il tasso di disoccupazione nella provincia di Roma è pari al 9,1% in netto aumento rispetto all’8% del 2009. Un dato superiore dello 0,7% rispetto all’8,4% della media nazionale. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è superiore al 30%: un valore più alto del già elevato dato italiano del 27,8%.
Il tasso di occupazione provinciale, in diminuzione di 0,5 punti percentuali rispetto al 2009, si attesta al 61,3% il livello minimo degli ultimi cinque anni, anche se superiore all’omologo dato nazionale.
Gli occupati in provincia di Roma sono 1.703.290 unità, in leggera crescita rispetto al 2009 (+0,5%, pari a +8.104 unità): un risultato determinato esclusivamente dalla crescita della componente femminile in aumento di 10.955 unità (+1,5%).
Nel 2010, poi, sono state quasi 33 milioni le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni pari al 2,7% del monte ore autorizzato in Italia. Dopo la brusca impennata del 2009 (Roma: +493,6%; Italia: +301,5%), in Provincia le ore autorizzate di CIG sono ulteriormente aumentate, nel 2010, del 14,7% (Italia: +31,7%) su base annua.



COMMERCIO INTERNAZIONALE

Nel 2010 il valore delle esportazioni della provincia di Roma (pari al 2,33% delle esportazioni nazionali) è passato da poco più di 6,2 miliardi di euro del 2009 a quasi 7,9 miliardi: +27,5%, incremento superiore a quello rilevato a livello nazionale (+15,7%). I principali mercati di destinazione dell’export provinciale si confermano i Paesi membri dell’Unione Europea, che assorbono complessivamente il 45,6% e l’America settentrionale, verso cui viene destinato il 15,2% del valore totale.
I settori merceologici principali si confermano quello della chimica, gomma e plastica pari al 48,9% dell’export provinciale (Italia: 18,8%) per un valore di circa 3,8 miliardi di euro e quello definito metalmeccanico/elettronica, con una quota del 33,7% (Italia: 48,8%).
Le crescita più sostenuta si registra nei settori del legno/carta (+114,2%; Italia: +16,1%) e del sistema moda (+41,4%; Italia: +12,7%), tenendo presente che i due comparti rappresentano rispettivamente l’1,5% e il 4,1% del valore totale dell’export provinciale.
Le importazioni sono pari a circa 22,6 miliardi di euro in crescita, nel 2010, del 10,2% rispetto all’anno precedente, meno di quanto rilevato a livello nazionale (+22,6%). Dunque, il valore totale delle importazioni è quasi triplo rispetto a quello delle esportazioni.



CREDITO

I depositi bancari a Roma e provincia ammontano, al 31 dicembre 2010, a circa 115,6 miliardi di euro in leggera flessione (-0,9%) rispetto al 2009.
Gli impieghi alle imprese ammontano a circa 93 miliardi di euro e registrano una contrazione
(-2,1%), pari a circa 2 miliardi di euro in meno, in controtendenza rispetto alla variazione positiva (+3,0%) rilevata in ambito nazionale.
Nel 2010 le sofferenze bancarie sono state circa 7 miliardi di euro e hanno segnato un +25,7% rispetto allo scorso anno (Italia: +28,8%).
Il netto aumento dei volumi di insolvenza, nel 2010, ha portato a un incremento dell’indice di rischiosità – rappresentato dal rapporto tra sofferenze e impieghi bancari – che a Roma arriva a quota 3,8% (+0,6 punti), comunque inferiore alla media nazionale (4,5%).





Il dossier completo, elaborato dall'Ufficio Studi della CCIAA di Roma, può essere consultato
sul sito della Camera di Commercio, nella sezione "Studi e Ricerche" - "Pubblicazioni Monografiche".














Ufficio Stampa c/o Camera di Commercio di Roma
Tel. 06 6781178 - ufficiostampa@assetcamera.it – www.rm.camcom.it


 

06-05-2011
ultima modifica: venerdì 06 maggio 2011
Comunicati stampa