Un luogo sicuro contribuisce a vivere meglio l'ambiente di lavoro, sviluppa la fiducia dei clienti, la capacità competitiva, fa aumentare il fatturato e migliora la vivibilità del territorio.
L’impresa è un insieme di beni mobili (merci, strumenti di lavoro quali registri, cassa, segnaprezzi, vetrine, ecc) e immobili (sedi amministrative e operative), al suo interno si muovono il personale, i clienti e le merci (approvvigionamento, stoccaggio, esposizione e vendita) e vi si svolgono numerose attività:
- allestimento dei locali nei vari periodi dell’anno;
- accoglienza e servizio al cliente;
- contabilità (controllo del flusso degli incassi e deposito);
- custodia del patrimonio aziendale;
- controllo del carico e dello scarico dei beni;
- disposizione degli articoli in vendita;
- inventario periodico e bilancio di esercizio.
L’attenzione e la cura al processo di organizzazione aziendale contribuisce alla tutela dell’impresa durante la giornata lavorativa e nei vari periodi dell’anno, alla salvaguardia del patrimonio materiale e alla continuità del ciclo degli affari.
La conduzione in sicurezza, inoltre, determina l’abbattimento di alcuni costi, infatti un’impresa che subisce molti reati incoraggia gli istituti bancari a praticare tassi di interesse più elevati e spesso non riesce a far coincidere il bilancio di previsione con il bilancio consuntivo.
È necessario, quindi, per il benessere dell’azienda e per la salvaguardia del suo patrimonio (beni, clienti, immagine e fiducia), che gli operatori economici compiano un salto culturale soprattutto nella comunicazione:
- uscendo dalle “pareti” della propria impresa ed entrando in contatto con le altre attività economiche che operano nel quartiere;
- collegandosi ai servizi di Polizia presenti sul territorio per comunicare le proprie preoccupazioni in merito al rischio criminalità.
Costruire la sicurezza dell’azienda è una competenza professionale dell’imprenditore (del dirigente o del quadro) che deve saper prevedere la minaccia, conoscere e attivare le procedure operative dei servizi della sicurezza pubblica e adottare comportamenti che scoraggino la minaccia stessa.
Anche se è lo Stato che deve provvedere alla sicurezza delle aziende, in quanto concorrono alla produzione della ricchezza nazionale, la collaborazione delle imprese è essenziale per ottenere un risultato migliore. Nei Paesi avanzati, infatti, il cittadino contribuisce alla sicurezza del territorio, collaborando con le Forze di Polizia.
In tale ottica, gli operatori economici sono il primo “presidio” della vita sociale di un quartiere poiché, hanno la possibilità di osservare, per l’intera giornata lavorativa, ciò che accade al di fuori dell'azienda nelle varie fasce orarie. Pertanto, le informazioni che possono trasmettere alle Forze di Polizia aiutano a tracciare una mappa dettagliata dei luoghi critici, degli orari più sensibili e di tutti quei fattori che è necessario controllare per ridurre l’insicurezza.
Grazie alla reciproca comunicazione, è possibile ridurre il “coefficiente di rischio” delle imprese, orientando la prevenzione in modo esatto “dove serve” e “quando serve".
In sintesi, per aumentare il livello di sicurezza, occorre:
- monitorare le attività svolte all’interno dell’impresa quali l’organizzazione della sede, le funzioni aziendali (cassa, acquisti, magazzino, apertura/chiusura, trasferimenti di denaro, ecc.), l’accoglienza dei clienti, la programmazione degli investimenti;
- comunicare con i colleghi imprenditori che operano in zona e/o con le Associazioni di categoria o di strada;
- osservare costantemente il territorio circostante annotando eventi e situazioni che possono favorire l’azione della microcriminalità;
- calendarizzare i contatti sia con le Istituzioni preposte alla sicurezza che con quelle locali.
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