Sezione salto di blocchi

Inquadrare i principali tipi di reato che si possono verificare all'interno di un'azienda aiuta ad imparare come prevenirli e come comportarsi.

Il furto programmato si svolge secondo precise regole ed è un gesto meditato e messo in atto dopo un calcolo razionale. In sostanza, il delinquente mira ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo.
Colui che programma un furto si costruisce mentalmente una mappa dei locali che costituiscono l’azienda, a cominciare dai punti d'ingresso, per proseguire con gli spazi dove sono collocati i beni da sottrarre e individuare il percorso per allontanarsi con la refurtiva.
Tale reato richiede, anche, che il ladro disponga di informazioni analitiche sui comportamenti delle persone insediate nel quartiere.
Erroneamente, viene considerato sicuro uno spazio in cui si muovono numerose persone: la cospicua presenza, infatti, facilita il malvivente che, confondendosi tra loro, è facilitato nella progettazione dell’atto criminoso.
Inoltre, è errato confidare nella presenza di persone sul posto nella convinzione che possano reagire o intervenire. Non è affatto scontato che chi avverte un'anomalia reagisca, di solito lo spettatore evita qualsiasi coinvolgimento.

I tempi di azione per compiere il reato costituiscono un punto vulnerabile del crimine e quindi occorre ostacolarne il calcolo come insegna il metodo delle 3 "D", ricorrente nella dottrina della security industriale:

Deter, detect – "scoraggia" elevando l’impegno nel compimento del reato
Delay – "ritarda" l'azione del delinquente perché nel reato il fattore tempo è fondamentale
Deny – "depista" perché il delinquente ha bisogno dell'informazione giusta.

Cosa favorisce il furto programmato

  • presenza di valore monetario elevato con riferimento, anche, a merce di piccole dimensioni;
  • giacenza di un quantitativo medio o medio-alto di merce;
  • presenza di prodotti richiesti dal mercato illegale e dal circuito della ricettazione;
  • conoscenza dello svolgimento dell’attività dell’azienda da derubare;
  • facilità nel superare velocemente gli ostacoli durante la fuga.

Come prevenire il furto programmato

  • aumentare le soglie di difesa delle merci in proporzione inversa al loro volume fisico: articoli di valore e di formato ridotto richiedono maggiore impegno di prevenzione;
  • monitorare giorno per giorno le quantità di merce in giacenza: se non si è in grado di contenere il quantitativo (es: approvvigionamento all’inizio della stagione) è bene scaglionare l’arrivo dei prodotti in magazzino;
  • disorientare i delinquenti, modificando spesso gli orari di alcune attività aziendali mantenendo riservata la conoscenza delle principali operazioni;
  • progettare un sistema di sicurezza che ostacoli il compimento del furto: barriere antintrusione agli accessi ai locali, tecnologie di rilevazione, collegamento ai servizi delle Forze di Polizia o degli istituti di vigilanza privata, ecc.

È bene ricordare che, in alcuni casi, chi commette un furto mira a ritardarne la scoperta. Più tardi avviene la rilevazione e minore è la possibilità di individuare l'autore.
Spesso il bene rubato viene depositato in uno spazio attiguo o addirittura interno ai locali dell'azienda danneggiata (cassonetti, scatoloni, auto in sosta, ecc.).

Il furto occasionale nasce in presenza di un "impulso", talvolta per difficoltà economiche, condizioni precarie o sofferenza mentale da parte di chi lo compie.
Spesso, tale furto si compie in uno spazio di confine tra "sottrazione" e "appropriazione indebita", soprattutto nelle attività imprenditoriali che prevedono un’organizzazione complessa, numerose postazioni di lavoro e un flusso di persone molto intenso particolarmente esposte a un rischio generale di furto.
Si ha "sottrazione" quando delle "cose comuni" sono asportate da qualcuno che le ha a disposizione o ne ha una parziale proprietà mentre l'"appropriazione indebita" viene commessa da chi trattiene dei beni che ha ricevuto in uso.

Cosa favorisce il furto occasionaleL'occasione è la circostanza che consente di commettere il reato al cosiddetto ladro "opportunista", che si può considerare una minaccia in stand by e si attiva laddove coglie una vulnerabilità della vittima, un basso rischio di essere individuato dal proprietario, dal personale e dai clienti.
L’occasione, però, può essere sfruttata anche dai ladri "professionisti" che, frequentando la sede aziendale, ne colgono subito l’occasione per la mancata gestione in sicurezza dell’impresa.
Tra i fattori che favoriscono il furto occasionale vi sono: i locali facilmente accessibili, l'esposizione delle merci in spazi poco controllabili, la prossimità della sede da derubare a luoghi dove abitualmente agiscono le persone che adottano comportamenti opportunistici di tipo delinquenziale o luoghi di passaggio in completo anonimato come le sale da gioco, di scommesse e  bar.

Come prevenire il furto occasionale

  • Gestire con particolare attenzione le attività di routine dell’azienda: manutenzione dei locali, movimentazione delle partite di merce, orari, accessi, collocazione degli scarti e del packaging usato;
  • monitorare il rischio di danni (sottrazioni, appropriazioni indebite, furti) con cadenza periodica scrupolosa, anche con l’ausilio di fotografie digitali e di videoregistrazioni;
  • progettare la disposizione delle varie funzioni nei locali, dopo aver esaminato i rischi di furto degli oggetti;
  • adottare sistemi tecnologici di security "su misura", vale a dire scelti dopo aver progettato il complesso delle procedure di prevenzione del furto;
  • coinvolgere il personale anche con brevi corsi di formazione/aggiornamento sulla prevenzione del furto e su come comportarsi quando si sorprende in flagranza il ladro;
  • informare i clienti, con una comunicazione attenta, professionale e sdrammatizzante, sulle misure di prevenzione adottate.

I delinquenti, molto spesso, programmano la rapina, che si differenzia dal furto per l’uso di violenza o minacce durante l’azione, compiendo ripetuti sopralluoghi per conoscere le abitudini operative e il contesto in cui risiede l’attività economica da colpire. Una delle tecniche più utilizzate è quella dell’acquisto pretestuoso: entrano, fingono di cercare degli articoli, osservano come il titolare del negozio e i suoi dipendenti si dispongono nello spazio del locale.

Inoltre, il delinquente non agisce mai da solo, ma utilizza uno o più complici.
Proprio per prevenire le rapine, è importante collaborare tra colleghi imprenditori della stessa via, piazza, infrastruttura: insieme ci si può confrontare e confermare i propri sospetti sulla presenza di figure nuove e anomale nel quartiere.
Spesso ripercorrendo con la memoria un fatto che ci ha colpito, si scopre che vi erano stati dei segnali, ma erano rimasti privi di della giusta attenzione e, soprattutto, di una reazione fattiva da parte di chi pur li aveva colti.
Il cosiddetto "senno di poi" ci svela le barriere che, inconsapevolmente, si erano levate contro l’ammissione della minaccia che stava profilandosi.

In tutti i casi, quando si avverte un’anomalia, non bisogna mai ignorarla. Mai sottovalutare il timore e la paura: possono derivare dalla percezione – non ancora elaborata in cognizione – degli antecedenti di una minaccia effettiva.
Se si riesce a rimuovere la razionalità e l’indifferenza è possibile ridurre il rischio.

Tipi di rapinaPuò essere distinta in "rapina in senso proprio" o "rapina impropria".
Nel primo caso, il delinquente ha deciso la rapina prima di entrare in azione: il rapinatore segue un suo piano, osserva i comportamenti abitudinari e di routine per prevedere la circostanza a lui più favorevole, i giorni e gli orari più idonei.
Dopo essersi procurato le informazioni essenziali, la rapina si consuma su un obiettivo pur sempre scelto in modo intuitivo, immaginando che in una data ora o parte della giornata vi sia una quantità di valori o denaro consistente.

Nella "rapina impropria", invece, il delinquente ha deciso di compiere un furto, ma dopo la reazione della vittima, è passato all’uso di minaccia fisica o di violenza. Tipico il caso in cui la parte offesa coglie il ladro in flagranza - oppure sta subendo un furto con strappo (scippo) - e reagisce, ostacolandone la conclusione: può accadere allora che il delinquente ricorra alla minaccia, all’intimidazione grave o alla violenza.

Cosa favorisce la rapina
Premesso quanto sopra, i fattori che offrono una maggiore opportunità di commettere una rapina sono:

  •  basso sforzo per programmare ed eseguire il reato;
  • facilità con cui il rapinatore può cedere a terzi (ricettatori) o utilizzare direttamente i proventi;
  • posizione isolata dell’attività economica o sua collocazione in uno spazio pubblico non gestito adeguatamente (strade di scorrimento veloce, parchi o aree verdi, capolinea del trasporto pubblico in genere);
  • presenza di molta popolazione in transito nelle strade commerciali che si svuotano improvvisamente alla chiusura dei negozi;
  • facilità di intrusione nei locali e di fuga dopo il compimento del reato;
  •  prevedibilità dei comportamenti della vittima e di eventuali testimoni.

In generale, si può concludere che le opportunità sono date da elementi che favoriscono il crimine e, quindi, dalla possibilità di programmare ed eseguire la rapina con il minimo sforzo e il minor rischio.

Come prevenire la rapinaCi sono molti accorgimenti e comportamenti che rendono meno agevoli le azioni del potenziale rapinatore:

  • la prima misura, ove possibile, è ridurre la presenza di somme elevate di denaro contante nella cassa;
  • in secondo luogo è necessario organizzare tutte le fasi dell’attività economica, analizzando con precisione l'esposizione al rischio dell'azienda (ad es.: inventariare il patrimonio con cadenza regolare e verificare se l'organizzazione dell'attività è soggetta a minacce).

Di particolare importanza è anche la disposizione degli spazi interni all’azienda.
Strutturare i locali secondo un progetto mirato impedisce al delinquente di ottenere, con un rapido sguardo, le informazioni essenziali sulla gestione dell’attività economica. Inoltre, in fase di progettazione, è bene evitare gli accessi troppo facili e rendere difficoltosa la fuga.

La prima regola è evitare la prospettiva lineare, cioè l’attività che si svolge in una sede non deve essere immediatamente comprensibile "a colpo d’occhio", ciò favorirebbe il delinquente nell’apprendere i movimenti e la gestione dell’impresa.
È, quindi, preferibile uno spazio segmentato che si può controllare da una postazione con efficaci strumenti di rilevazione.

Non solo l’organizzazione interna dei locali, ma anche l’immagine generale della sede può, di per sé, attrarre o respingere il delinquente che istintivamente preferisce:

  • un ambiente inattivo;
  • una sede trascurata, perché trasmette un segnale di vulnerabilità;
  • un negozio isolato dal contatto con altri esercenti.

L’immagine di una gestione attiva dell’impresa (titolare e collaboratori impegnati costantemente nella cura della sede e dei clienti) inibisce l’interesse del delinquente, perché renderebbe il bersaglio molto più difficile da attaccare.

Infine si consiglia di:

  • contrassegnare le merci di particolare valore in modo da rendere tracciabile il loro percorso;
  • prendere l’iniziativa, anche con le Associazioni di categoria, per favorire la coesione e i buoni rapporti di vicinato tra gli operatori economici e tra i residenti;
  • richiedere ai responsabili delle Forze di Polizia una programmazione dei servizi funzionale ai bisogni delle attività commerciali.

Come reagire in caso di rapinaÈ importante elaborare norme di comportamento efficaci da attuare in caso di rapina. Esse devono, soprattutto, mirare a:

  • contenere il danno;
  • individuare gli autori del reato;
  • attivare efficacemente le Forze di Polizia;
  • cogliere gli elementi più importanti  e i momenti più “delicati" della rapina da condividere con i colleghi imprenditori.

Durante lo svolgimento del reato è bene sapere che il suo esito può essere definito da come si gestisce la situazione. Si consiglia, quindi, di:

  • non reagire, ma rallentare il più possibile l’azione del rapinatore, mostrando di accettare le sue condizioni;
  • sforzarsi di non apparire impauriti e cercare comunque di comunicare con lui;
  • guardare il meno possibile il volto e cercare, invece, di memorizzare con attenzione:
    • l’abbigliamento
    • il comportamento
    • l'altezza
    • la nazionalità
    • la parlata, l’accento
  • osservare con precisione la direzione di fuga e gli eventuali mezzi utilizzati.

Come evitare il pericolo di violenze alla personaProprio perché la reazione della vittima può determinare lo svolgimento della rapina, è bene sapere che durante l’evento, nonostante la minaccia di violenza, è possibile “negoziare", cioè influire sulla dinamica dell’aggressione.
Per esempio, una reazione di panico, allarma l’aggressore e lo stimola a reazioni affrettate e inutilmente violente.
Se la parte offesa, mediante la comunicazione, dichiara esplicitamente di non volere che il rapinatore corra il pericolo di essere coinvolto  dall’intervento delle Forze di Polizia e lo invita alla prudenza, questo provoca un abbassamento delle difese dell’aggressore, inducendolo a un calcolo razionale del suo comportamento e contenere la violenza.

Per negoziare è necessario tenere presente che:

  • il delinquente cerca di anticipare gli eventi e le conseguenze del suo atto. La rappresentazione del possibile svolgersi della rapina, gli dà le informazioni utili a ridurre: l’eventualità che l’azione non raggiunga il fine oppure il rischio che si presentino situazioni sfavorevoli difficili da controllare, da cui derivino conseguenze dannose, sproporzionate rispetto al vantaggio economico che l’azione mette in gioco;
  • chi subisce il reato può condizionare l’autore nel momento in cui, come  parte offesa, riesce ad operare la sostituzione della "vita" con il bene oggetto della rapina;
  • tutte le volte che la parte offesa comunica al rapinatore informazioni per rassicurarlo, produce come effetto pragmatico l’allentamento del rischio che il rapinatore perda il controllo e metta in atto condotte pericolose;
  • il rapinatore, paradossalmente, può inconsciamente sentirsi protetto dagli atteggiamenti della parte offesa. Se ciò avviene, può ritenere che il livello di minaccia messo in atto sia funzionalmente adeguato al raggiungimento del fine allentando, così, la tensione.

Cosa fare dopo la rapinaAl fine di agevolare il lavoro delle Forze dell'Ordine, dopo che si è stati vittima di una rapina, si consiglia di:

  • restare sul posto e invitare i testimoni dell’evento a trattenersi fino all’arrivo delle Forze di Polizia;
  • non toccare nulla ed evitare di contaminare eventuali tracce lasciate dal rapinatore;
  • visionare i dispositivi di registrazione e fare il back up nel caso in cui l'impresa ne avesse installato uno.

Per quanto riguarda l’immagine aziendale, occorre informare l’associazione di categoria di riferimento e coinvolgerla:

  • nella tutela legale dell’azienda, con eventuale costituzione di parte civile nel procedimento contro gli autori della rapina;
  • nell’iniziativa di comunicazione esterna per difendere l’immagine dell’azienda, qualora fosse stata danneggiata da un evento particolarmente grave;
  • nella sensibilizzazione degli altri colleghi che operano nel quartiere sulla prevenzione di eventi simili.

Si tratta, per il codice penale, di "furto di cose esposte alla pubblica fede", dove l'aggravante del reato è proprio la mancanza di barriere tra la mostra dei beni e il consumatore.
Nei negozi con modalità di vendita self service, a differenza dei negozi di vicinato, non vi è la mediazione tra il cliente e l'acquisto, svolta dal venditore, fattore che facilita il furto delle merci esposte. A differenza degli altri reati gli autori spesso sono noti o riconoscibili dall’esercente che spesso può coglierli in flagranza di reato.

Come prevenire il taccheggioPer prevenire il taccheggio è necessario, soprattutto, progettare razionalmente la distribuzione delle merci che devono essere esposte in modo tale da porre al centro della visuale chi si aggira nei locali per fare acquisti. In tal modo, mentre i clienti guardano agevolmente i prodotti in mostra, il "taccheggiatore" può avere la sensazione che qualcuno dei presenti, informalmente, lo sorprenda sul fatto e lo segnali al gestore. In aggiunta si segnalano, altre, misure pratiche da adottare:

  • porre particolare attenzione ai frequentatori con tasche larghe e sacchetti per la spesa;
  • evitare di lasciare scatoloni da imballaggio o attaccapanni negli spazi di vendita: il ladro può "parcheggiare" gli oggetti rubati;
  • utilizzare etichette, indicanti il prezzo, difficilmente rimovibili ;
  • collocare gli articoli di dimensione più ridotta il più vicino possibile alla vista dell’esercente e del personale, oppure riporli in vetrina chiusi a chiave;
  • non lasciare incustodita una parte del locale/i;
  • posizionare le casse su un lato dove è più agevole il controllo del passaggio, che deve essere delimitato con segni chiari ed evidenti;
  •  utilizzare gli specchi per mettere "a vista" porzioni isolate dei locali;
  • utilizzare correttamente le videocamere, seguendo con scrupolo le indicazioni del Garante della privacy.

Ultima accortezza, ma non meno importante, è quella di illuminare bene il negozio e mantenerlo ordinato: un'attività con i passaggi a vista e organizzata razionalmente trasmette una netta impressione di buona cura e scoraggia il "taccheggio".

Come reagire in caso di taccheggioNei casi in cui si sorprenda un taccheggiatore, è bene adottare una modalità di reazione appropriata e graduare le contromisure a seconda dell’autore:

  •  se a compiere il furto sono delinquenti abituali, si può procedere a fermarli in flagranza e attendere l’arrivo delle Forze dell’Ordine che procederanno alla denuncia;
  • se si tratta di un autore anziano e occasionale, oppure di un minorenne (spesso l'atto del rubare è una sorta di sfida o di rito di iniziazione) è fondamentale comunicare con la persona: la "composizione stragiudiziale" (vedi spiegazione fondo pagina), quindi, può risultare più appropriata e molto efficace per evitare il recidivismo, cioè il ripetersi del comportamento;
  • se il reato è compiuto da un ladro "professionista", o da un gruppo che agisce con tecniche elaborate, occorre una contromisura più complessa, per documentare il fatto e per interagire con i servizi della sicurezza pubblica.

Nel caso l’autore è colto in flagranza di reato, in primo luogo, occorre mostrarsi sicuri e non intervenire in modo concitato. È bene, anche individuare il profilo del taccheggiatore fingendo ad esempio che sia un normale cliente normale e simulare un controllo di qualità sulla merce. Nell'attesa dell’arrivo delle Forze di Polizia, il titolare o il personale dell’azienda possono fermare l’autore, atto consentito dalla legge che, però, vieta di procedere a qualsiasi forma di perquisizione personale.

Cosa fare dopo il taccheggioQuando ci si accorge del furto bisogna cercare di memorizzare tutti gli elementi e i movimenti compiuti, far visionare la documentazione registrata dalle telecamere, se in possesso di un circuito di videosorveglianza, al servizio di sicurezza pubblica e, nel caso, presentare la querela.

Si inizia, così, un iter processuale che potrà essere breve, qualora il magistrato disponga il giudizio immediato, o viceversa, presentare tempi indefiniti, per l’elevato numero di cause penali arretrate. Anche quando si vada subito a processo, non è scontato che si arrivi alla sanzione del presunto autore. Per tali ragioni, il taccheggio è un fenomeno da contrastare in modo competente, prevenendolo e agendo in giudizio nel modo più appropriato.

Quando possibile e per episodi minori, si può agire per via stragiudiziale.
La "composizione stragiudiziale" può avvenire se la questione resta definita come un danno risarcibile in forma civilistica. Si può richiedere - anzi è opportuno - che prima di procedere a querela di parte, un ufficiale di Polizia Giudiziaria provi a comporre lo "scontro" con il ricorso alla procedura prevista all'art.1 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS).

SITUAZIONE

FATTORE SCATENANTE

COMPORTAMENTO PRATICO FONDAMENTALE

Furti al di fuori dell’orario operativo

Concentrazione di quantitativi rilevanti di merci di valore venale

Predisporre dispositivi di antifurto e concordare un servizio di maggior controllo con i servizi per la sicurezza pubblica

Furti durante l’orario operativo compreso il "taccheggio"

Esposizione delle merci senza prevedere particolari soglie di difficoltà nel sottrarle

Curare tutto il percorso e i punti di contatto tra i beni esposti e i clienti

Rapina durante l’attività operativa

Orari "di punta" che non permettono l'individuazione di elementi di allarme

Suddividere la giornata in fasce orarie e predisporre le misure di collegamento con le forze di polizia

Rapina al di fuori dell’orario operativo, all’interno della sede

Concentrazione di denaro contante e riduzione della presenza di persone negli spazi pubblici

Controllare le proprie reazioni in caso di contatto con il rapinatore e memorizzare i dati essenziali

Rapina al di fuori dell’orario operativo e all’esterno della sede

Trasporto degli incassi della giornata sotto forma di denaro contante

Variare orari e percorsi, dopo aver concordato entrambi con i servizi della sicurezza pubblica sul territorio

Ammanchi di merce o denaro

Ritardo da parte del titolare nei tempi di rilevazione della perdita di beni e di incassi

Gestione informatizzata dei movimenti di beni e valori, per disporre ogni giorno di un report riepilogativo

Frodi e truffe

Ritardo ad accedere per tempo alle informazioni fondamentali (carta di credito, identità del fornitore o del cliente)

Fissare una modalità di verifica dell’identità di clienti e fornitori

Danni ai clienti per furti all’interno della sede dell’impresa

Scarsa visibilità dei movimenti degli autori dei furti durante le negoziazioni con i clienti

Disciplinare il percorso di accesso all’acquisto delle merci dei clienti

Danni ai clienti nelle vicinanze della sede dell’impresa

Assenza di controllo sociale “informale” e di vigilanza delle Forze di Polizia

Rilevare le criticità dei luoghi e degli orari e segnalarli ai servizi della sicurezza pubblica

Vulnerabilità della sede per gli aspetti strutturali dell’impresa

Collocazione in uno spazio del quartiere esposto maggiormente alle incursioni

Impiegare tecnologie ad hoc e stringere accordi su tempi, orari e luoghi critici con i servizi della sicurezza pubblica

ultima modifica: giovedì 24 febbraio 2022