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Reati 2014-2015: confronto tra Roma, Milano e Napoli

Sulla base dei reati denunciati nel 2015, forniti dal Ministero dell’Interno, è stata elaborata come di consueto dal “Il Sole 24Ore”, una graduatoria delle province italiane facendo un confronto con l’anno precedente.

Per il periodo 2014-2015, a livello nazionale i dati mostrano una diminuzione del 4,5% che corrisponde a circa 2,7 milioni di reati denunciati.

Nell’elaborazione vengono prese in considerazione le tipologie di reato più diffuse, quali: furti, suddivisi in furti in abitazione, furti di autovetture, furti in esercizi commerciali, borseggi, scippi e truffe informatiche. Il quadro di massima che ne deriva è abbastanza soddisfacente, e mostra una diminuzione di quasi tutte le forme di reato: -7% i furti totali, - 3,6% i borseggi, -7% gli scippi, - 10,6% le rapine; fanno eccezione le truffe e frodi informatiche che fanno registrare un + 8,8%.

Ma se, nel complesso, la situazione appare migliorata, sul territorio la distribuzione e l’incidenza degli eventi delittuosi è alquanto diversificata, tanto che si potrebbe parlare di una specializzazione geografica delle attività criminose o di un diverso livello di vulnerabilità dei territori.

Considerata la graduatoria provinciale generale, Roma, con un totale di 258.262 reati, non rientra tra le province più colpite.

Ai primi posti si collocano invece Rimini, Bologna e Milano con oltre 7.000 reati per 100 mila abitanti.

Da un confronto tra la provincia di Roma e quelle di Milano e Napoli si nota come i furti, i borseggi e gli scippi siano diminuiti in percentuale in misura maggiore rispetto alla media nazionale; più precisamente, rispetto al 2014, essi sono scesi del 9,7, 10,3 e del 9,5.

La classifica evidenzia, inoltre, che per quanto riguarda i furti in abitazione, negli esercizi commerciali e le rapine la Capitale non compare nelle Top Ten delle province “più e meno colpite” in Italia; mentre Milano, con 353 furti in negozi e 800 borseggi e Napoli con 553 furti di autovetture, 195 rapine, 81 scippi, per 100mila abitanti, sono tra le province più colpite.

Ma se i reati, cosiddetti predatori, mostrano un trend decisamente negativo rispetto al 2014, lo stesso non vale per altri tipi di reato, quali le truffe e le frodi informatiche, per le quali si registra un aumento del 8,8% e un generale peggioramento in tutte le province, con Napoli e Milano che superano le 10.000 denunce ciascuna.

Se si passa a considerare, però, la criminalità più direttamente collegata alle attività economiche, i dati non sono egualmente confortanti: truffe alle imprese e ai singoli cittadini, prestiti a usura e estorsioni, compongono infatti un territorio grigio e rischioso, dove a subire i danni maggiori sono il mercato e le componenti che vi operano, cioè gli imprenditori, soprattutto piccoli e medi.

Reati 2014-2015: Lazio e province Nell’elaborazione dei dati sulla criminalità riportati nella tabella “Criminalità nelle province del Lazio” è presente una selezione di reati denunciati nel corso del 2015 confrontati con quelli del 2014, che riguardano la sicurezza in generale e la criminalità economica.
Nella tabella sono riportati il numero totale dei reati denunciati nel corso dell’anno, in valore assoluto e la variazione percentuale sul 2014.

Nel corso del 2015, nel Lazio sono stati denunciati poco meno di 310.000 reati, con una diminuzione del 6,7% rispetto al 2014, un valore superiore di oltre due punti percentuali alla media nazionale (- 4,5%), anche se il dato dei reati per 100.000 abitanti, 5237, è decisamente superiore a quello medio nazionale (4.430). Dall’esame riguardante la totalità dei reati, 11,5% dei circa 2.700.000 reati denunciati in tutta Italia, emerge una generale diminuzione delle denunce in tutta la regione, con la sola eccezione della provincia di Frosinone (+1%), dove si rileva tra l’altro un’impennata degli scippi (+45,8 %), ed aumenti consistenti di borseggi (+ 13%) e furti in abitazione (+8,2%). L’analisi dei singoli reati evidenzia inoltre, nel Lazio, la diminuzione dei reati “predatori” (furti e rapine), rispettivamente -9,1% e – 13,5%; un risultato persino migliore della situazione nazionale, dove tali reati sono diminuiti solo del 7% e del 10,6%

In netta controtendenza, invece, il dato riguardante i reati commessi per via telematica, 14.215 denunce nel 2015, con un aumento del 12,8% ben quattro punti al di sopra dell’8,8% medio nazionale. Un risultato in gran parte dovuto al “peso” specifico di Roma, 10.955 denunce (+14,5%), anche se occorre sottolineare che si tratta di un fenomeno diffuso in tutta la regione, dove si rilevano aumenti che vanno dal + 4% di Viterbo al +9,5% di Frosinone, passando per il +6,1% di Rieti e il + 9,3 di Latina.

ultima modifica: giovedì 20 gennaio 2022